Breaking Posts

6/trending/recent
Type Here to Get Search Results !

Beatificato Padre Puglisi, il primo martire della Chiesa ucciso dalla mafia


E' stata celebrata oggi, al Foro Italico Umberto I di Palermo, la beatificazione di Padre Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio ucciso su ordine dei boss Graviano il 15 settembre 1993. Il rito di beatificazione, seguito da una folla di 80mila persone, è stato officiato dal Cardinale Salvatore De Giorgi, rappresentante del Papa Francesco, mentre la celebrazione è stata presieduta dall'arcivescovo di Palermo, Cardinale Paolo Romeo. Ieri, a Radio Vaticana, De Giorgi ha detto: "La Beatificazione come martire della fede di don Pino Puglisi rappresenta anzitutto il dono di Dio più atteso da tutta la Sicilia e non solo. Poi, anche uno splendido e stimolante messaggio di fede per tutti nell’Anno della Fede. Il riconoscimento ufficiale del suo martirio da parte della Chiesa è anche il sigillo della perenne autorità del suo messaggio, che con la voce del sangue invita tutti al coraggio, alla coerenza, alla fortezza, alla santa audacia nell'esercizio sia del ministero sacerdotale, come di ogni altro servizio nella Chiesa, per il trionfo delle forze del bene su tutte le aggressioni e le perversioni del male, soprattutto se, come quello mafioso, agisce da perversa struttura di peccato anti-umana ed anti-evangelica, tanto più subdola e pericolosa, quanto più si ammanta e si circonda di segni e di riferimenti religiosi".

I vescovi di Sicilia, nel messaggio diffuso in occasione della Beatificazione scrivono: "Come Pastori delle Chiese di Sicilia, ispirandoci alla vita di don Pino, intendiamo rinnovare il nostro impegno per l’annuncio del Vangelo e la sua incarnazione nella nostra amata terra che da due millenni ha dato, e continua a dare, luminosi esempi di fedeltà a Cristo nei suoi figli migliori, tra cui i tanti martiri, il cui sangue ha fecondato e fatto crescere molteplici opere di carità e di promozione umana. In quest’ottica desideriamo leggere la vita del Servo di Dio don Pino Puglisi. Le sue parole e soprattutto l’esemplarità della sua vita siano per tutti noi, uomini e donne di Sicilia, credenti o persone di buona volontà, uno stimolo per un rinnovato impegno sociale, civile e spirituale". 



Giuseppe Puglisi fu trucidato nel giorno del suo 56esimo compleanno, dai colpi di sicari mandati da Cosa Nostra. L'assassinio davanti al portone di casa, dopo tante minacce di morte, "colpevole" di aver incalzato i mafiosi nelle sue omelie, dandosi all'educazione dei ragazzi di strada, da loro soprannominato "Tre P". Il suo assassino, il pentito Salvatore Grigoli, ricorda ancora le ultime parole pronunciate da don Puglisi prima di morire, con la pistola appoggiata alla testa: "Me lo aspettavo". E non ha più dimenticato il sorriso che gli era rimasto sul viso stampato sulle labbra, dopo morto, il sorriso di una persona "serena, in pace con Dio".



Quel sorriso che è diventato il testo di una canzone scritta da don Giuseppe Bruno su musiche di Daniele Bruno e armonizzazione vocale, arrangiamento orchestrale di Giuseppe Sanfratello: "Cantiamo a te, Testimone vero/che con prudenza e con temperanza/il tuo Signor, hai accolto in chi uccideva te/Stringendo con fede la tua croce". 

Posta un commento

0 Commenti
* Scrivi il tuo parere

Top Post Ad

SOSTIENI MAGAZINE PAUSA CAFFÈ. GRAZIE

Ads Bottom