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In Memoria di Peppino Impastato


Viene assassinato il 9 maggio 1978, qualche giorno prima delle elezioni e qualche giorno dopo l'esposizione di una documentata mostra fotografica sulla devastazione del territorio operata da speculatori e gruppi mafiosi: il suo corpo è dilaniato da una carica di tritolo posta sui binari della linea ferrata Palermo-Trapani. Le indagini sono, in un primo tempo orientate sull'ipotesi di un attentato terroristico consumato dallo stesso Impastato, o, in subordine, di un suicidio eclatante.


A Cinisi, in occasione dei 35 anni dalla morte di Peppino Impastato, i sindaci e i rappresentanti delle Istituzioni percorreranno "I Cento Passi" che separano Casa Memoria da Casa Badalamenti, camminando con le loro fasce tricolori accanto ai tanti giovani che ogni anno arrivano a Cinisi da tutta Italia. E questo, non solo per ricordare la figura di Peppino, il suo pensiero e la sua lotta per la difesa dei diritti di tutti, ma per sostenere i valori della legalità democratica e costituzionale. Verranno, anche, inaugurate altre pietre d’inciampo sul percorso dei Cento Passi. A seguire una iniziativa pubblica in contrada Feudo, presso il casolare dove è stato assassinato Peppino Impastato, con la partecipazione del Presidente della Regione Rosario Crocetta, delle Istituzioni e delle Associazioni. Alle 17.00 ci sarà un corteo in memoria di Peppino Impastato da Radio Aut a Cinisi per concludersi con gli interventi finali, da Casa Memoria. In serata, la presentazione del libro "Musica contro le mafie", a cura di Gennaro De Rosa e Marco Ambrosi, organizzato dall’Associazione Musica e Cultura di Cinisi e di Casa Memoria Impastato, concluderà questa giornata della memoria. 



Anche Messina ha ricordato Peppino Impastato con un corteo contro la mafia e la massoneria, al quale hanno aderito studenti, attivisti, sindacalisti e gente comune. Il corteo è stato organizzato dall' Associazione Peppino Impastato, dal progetto culturale autogestito Aula Aut del Liceo Classico Maurolico, dai rappresentanti delle scuole messinesi, dall'Associazione LIBERA (neo presidio Messina) e dall'ACIB, con l'intento di "dimostrare che c'è una città viva e forte, che sta finalmente rialzando la testa, che vuole sconfiggere la mafia e ricostruire la propria terra su basi veramente democratiche, di uguaglianza tra gli uomini e felicità per il singolo, sulla meritocrazia e non sul privilegio, sul clientelismo e sul favoritismo" come si legge nell'Evento di Facebook. "Riteniamo, infatti, che la mafia a Messina e provincia sia un fenomeno molto forte e molto presente, che indossando la giacca ed il colletto bianco gestisce ed organizza traffici illeciti rilevantissimi nei settori dei rifiuti, degli appalti, dell'impresa edilizia abusiva, del clientelismo - scrivono ancora nell'evento - Siamo di fronte ad un fenomeno umano, e come ogni fenomeno umano, diceva Giovanni Falcone, la mafia ha avuto un inizio ed avrà una fine. E noi vogliamo contribuire, senza se e senza ma, affinchè questo cancro che affligge la nostra splendida Sicilia, sia finalmente debellato, grazie all'unione di tutti i cittadini onesti con le Istituzioni che conducono una guerra all'associazionismo di stampo mafioso". 

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