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PINO DANIELE CONCEDE IL BIS E COME TOTO' TORNA NELLA SUA NAPOLI

Il grande cantautore napoletano Pino Daniele concede un bis suo malgrado poiché, oggi 7 gennaio, vengono celebrati due volte i suoi funerali per la gioia dei fan e dei familiari. Potesse parlare forse adesso canterebbe "Nun me scuccià cchiù, tanto muore pure tu...". 



E come accadde per un altro celebre figlio di Napoli, il principe Antonio de Curtis in arte Totò che, poco prima di morire disse "Mi sento male, portatemi a Napoli" e vennero celebrati due funerali, sia nella Città natia sia nella Capitale, la stessa cosa accade adesso per Pino Daniele. 

La prima messa funebre è stata celebrata stamattina, alle ore 11,35, a Roma, al Santuario del Divino Amore. La seconda si svolgerà alle ore 19, a Napoli, presso la Basilica Reale di San Francesco di Paola che si trova in Piazza del Plebiscito, in quella stessa piazza dove ieri sera, napoletani e non, si sono uniti fisicamente e idealmente per un flash mob organizzato in ricordo di Pino Daniele.


Hanno cantato alcune tra le più celebri canzoni di Pino Daniele, a partire da "Napul è" nel flash mob organizzato su Facebook da alcuni suoi fan e al quale hanno aderito virtualmente in 31mila anche se, di fatto, in Piazza del Plebiscito erano circa 100mila e altrettanti se ne prevedono oggi per i funerali del cantautore napoletano.


La salma di Pino Daniele, infatti, sarà trasferita oggi pomeriggio a Napoli, dopo i funerali a Roma, officiati da padre Renzo che ha rivolto una dura predica alla famiglia del cantante: "Mi raccomando, state uniti. E' il più bel regalo che potete fare a Pino, altrimenti avrà fallito come padre e come uomo". E poi il sacerdote, amico del cantante, ha proseguito dicendo a tutti e, in particolare ai "cosiddetti vip" dicendo loro "Nessuno si illuda, tenetevi pronti, partiremo tutti, e quando saremo lassù non ci verrà chiesto conto del nostro successo sulla terra ma saremo giudicati con la stessa misericordia che abbiamo riservato ai fratelli", e ai giornalisti dice "Siate più onesti e più veri. Troppa gente muore di rimpianti. Mi capita spesso di scoprirlo durante l'estrema unzione. Riprendete in mano la vostra vita. Si vive una volta sola".

"La seconda funzione che si svolgerà a Napoli è stata voluta dalla famiglia tutta dell'artista - ha spiegato una nota diffusa nella tarda serata di ieri - per dare modo alle cittadinanza, dato il calore dimostrato in queste ore, di dare un ultimo saluto in forma religiosa all'artista". Nella stessa nota, lo staff di Pino Daniele ha tenuto a precisare che, in entrambi i luoghi di culto, non sarà possibile (sia per i media che per il pubblico) accedere con macchine fotografiche o telecamere chiedendo "di non riprendere immagini o realizzare video con telefoni cellulari o qualunque altro apparecchio elettronico". 

Da quanto si apprende, il fratello minore di Pino, Carmine, e le sorelle Rosanna e Patrizia hanno deciso di non recarsi a Roma, dopo la decisione raggiunta in serata. Mentre, degli altri due fratelli, Nello e Salvatore solo il primo si è recato nella Capitale. Dopo il doppio funerale la salma dell'artista sarà cremata e le sue ceneri dovrebbero essere portate al Maschio Angioino di Napoli, se non vi è qualche cambiamento di programma. 

Purtroppo, come sempre accade quando scompare un grande artista la sua morte è spesso accompagnata da polemiche, soprattutto quando vi sono più familiari che ruotano attorno a eredità fatte di diritti d'autore e beni immobiliari. Io mi auguro che la famiglia allargata di Pino Daniele sappia dimostrare saggezza e maturità nell'assumere le decisioni giuste affinchè non si giunga al triste epilogo del terzo atto tra controversie legali. Anche perchè sicuramente esisteranno delle volontà testamentarie lasciate dal cantautore napoletano dove lo stesso, oltre a spartire i suoi beni, avrà deciso dove e come essere sepolto. La famiglia ha sempre detto che Pino voleva essere cremato e sepolto lì dove risiedeva, a Orbetello, mentre i napoletani, giustamente, reclamano un figlio della loro terra. Spetterà, quindi, ad un notaio stabilire e accertare l'esistenza di un testamento, eventualmente olografo. 

Parlo di terzo atto perchè il primo si è consumato tragicamente in un'autostrada in corsa verso un ospedale di Roma e ha fatto seguito alle polemiche su dove celebrare i funerali, mentre il secondo è quello al quale stiamo assistendo noi, spettatori inconsapevoli, talvolta dubbiosi ma anche desiderosi di conoscere la verità su cosa è accaduto quella maledetta notte che si è portata via un artista che era ed è, ora più che mai, considerato patrimonio culturale a livello internazionale. 

E così adesso veniamo a conoscenza che la Procura di Roma sta indagando per omicidio colposo in relazione alla morte di Pino Daniele avvenuta in circostanze ancora non del tutto chiare. Il procedimento, al momento contro ignoti, è affidato al procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e Marcello Monteleone che hanno disposto l'autopsia che verrà effettuata dopo i funerali di Roma e Napoli. 

Una indagine per accertare se la richiesta di andare a Roma sia stata davvero fatta da Pino Daniele poichè, secondo quanto accertato, la sera del 4 gennaio la sua ultima compagna Amanda Bonini, chiamò il 118 per chiedere l'intervento di una ambulanza che venne però rifiutata perchè, secondo la versione della Bonini, che è stata ascoltata dagli inquirenti, il cantante decise di recarsi dal suo cardiologo di fiducia. 

Una scelta che ha lasciato basiti un po' tutti poichè, con un infarto in corso, affrontare un viaggio in autostrada non è che sia la soluzione migliore. Intanto, l'indagine avviata dalla Procura di Roma è tutt'ora in corso ed è stata acquisita anche la documentazione medica. Verrà anche accertato, presumo, anche il tempo che è trascorso dalla telefonata al 118 all'arrivo dell'ambulanza perchè al riguardo vi sono pareri discordanti, c'è chi parla di 10 minuti e chi di mezz'ora. 

La seconda moglie di Pino Daniele e madre di tre dei cinque figli del cantante, Fabiola Sciabbarrasi sostiene, secondo quanto riporta l'Ansa, che a guidare la macchina, a differenza da quanto riportato dai giornali, quella notte, fosse proprio Amanda Bonini "era l'unica in macchina con Pino nell'ultimo viaggio, dica tutto quello che sa. - afferma la Sciabbarasi - Voglio la verità sulla morte di mio marito per i miei figli e per gli altri suoi figli" e aggiunge "Non ho rapporti con lei a causa di come è stata gestita questa storia negli ultimi dodici mesi. Non ci parliamo ma io andrò fino in fondo. Quella sera in casa c'erano anche i miei figli Sofia e Francesco e Cristina, l'altra figlia femmina di Pino. E' stata lei a riaccompagnare a Roma i miei bambini, mentre la signora portava in ospedale Pino. Ho letto sui giornali della gomma dell'auto bucata sull'Aurelia ma, non so, questa forse è un'invenzione" e infine "Sono favorevole all'autopsia sul corpo di mio marito, se è un passaggio necessario a stabilire la verità sulla sua morte". 

Sperando, come dicevo prima, di non dover assistere anche al terzo penoso atto, voglio concludere ricordando una frase pronunciata da Pino Daniele dopo il concerto di Capodanno a Courmayeur: "Sento freddo, questo clima non fa per me, io sono un uomo di mare". 




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