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#ILFERRIBOTTENONSITOCCA MOBILITAZIONE IN SICILIA E CALABRIA. ZAFARANA PORTA APPELLO ALL'ARS

Il rebus del piano dismissione ferroviario arriva all’Ars. Zafarana (M5S) intanto lancia appello ai sindaci: “Attiviamoci per tutelare un diritto costituzionale dei siciliani”. Il 25 febbraio fissata, su richiesta dalla capogruppo Cinquestelle, un’audizione in quarta commissione con la presenza delle parti coinvolte. Mentre a Messina il 14 febbraio è prevista una mobilitazione generale delle popolazione per chiedere lo stop del progetto.



Sbarca all’Ars il piano di dismissione dei treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia. Se ne parlerà giorno 25 febbraio in quarta commissione su richiesta della deputata messinese Valentina Zafarana. All’audizione sono stati invitati l’assessore ai Trasporti, rappresentati di FSI, del Ministero, di Blueferries, dei comitati dei pendolari e del sindacato Orsa.

"La continuità territoriale non si tocca. - afferma Valentina Zafarana - E non è uno spot: è la paura che ci tolgano tutto, è il timore che 'dai oggi e dai domani' ci ritroveremo con il taglio progressivo di servizi sempre più scadenti e che lo Stretto lo si debba affrontare a nuoto". 

“E’ una situazione inaccettabile - prosegue - cui dobbiamo opporci con tutte le nostre forze. Nei disarticolati annunci sulle dismissioni calati dall’alto la penalizzazione non solo di Messina e dei comuni della fascia tirrenica e ionica, ma tutta la Sicilia, che di fatto verrebbe ‘segata’ dal resto della Penisola”.


Valentina Zafarana lancia anche un appello ai sindaci dell’isola a fare fronte comune per ribadire a Roma la volontà della Sicilia di non sottostare ad una decisione “mascherata da spending review, ma che in realtà è connotata da una forte valenza politica, che lede il diritto di continuità territoriale, sancito dalla Costituzione”.

“E’ assurdo - commenta Zafarana - l’anno scorso sono stati spesi più di 50 milioni per l’ammodernamento e acquisto delle navi, adesso vogliono chiudere tutto. Prima parlano di rilancio e ammodernamento, poi tagliano quasi del tutto le corse di intercity e intercity notte, togliendo le navi per il traghettamento da giugno in poi”.

In attesa della seduta della commissione, la deputata chiede intanto la massiccia partecipazione alla manifestazione trasversale organizzata a Messina, dalle ore 9 del 14 febbraio, che vedrà la mobilitazione generale di tutta la città in difesa del trasporto sullo Stretto, dei treni, delle navi, dei posti di lavoro e della dignità dell'intera Sicilia con un corteo che partirà da Piazza Unione Europea, sede del Municipio, per concludersi alla Stazione Marittima FS.


"Chiamiamo a raccolta i cittadini di Messina, della nostra Provincia, delle Isole minori, di tutta la Sicilia, le associazioni, i movimenti e le istituzioni tutte, senza distinzioni di alcun tipo, - dicono gli organizzatori dell'evento - per chiedere a voce alta alle Ferrovie dello Stato che la continuità territoriale dei trasporti tra Sicilia e Continente sia salvata, che la prevista soppressione dei treni da e per la Sicilia sia revocata, che i posti di lavoro (100 unità) impiegati nel traghettamento dello Stretto e nelle ferrovie siano salvaguardati, rafforzando il sistema di trasporto tra le due sponde e che il trasporto ferroviario sia rilanciato, diventi perno e volano degli scambi commerciali e vettore reale per il rilancio del turismo siciliano".

Al Governo e alla Regione Siciliana si chiede "l’impegno ad assicurare sempre le risorse finanziarie necessarie affinché le rotte e le linee di trasporto che garantiscono ai siciliani il diritto alla continuità territoriale abbiano le coperture necessarie a garantire efficacemente il servizio di trasporto" senza cadere "nella tentazione di ritenere che il trasporto pubblico – diritto costituzionale garantito – debba rientrare necessariamente nella logica del profitto: la continuità territoriale va assicurata con le giuste risorse pubbliche, al netto delle mere logiche di mercato". 

Si chiede, altresì, che il Governo "assicuri le risorse essenziali al potenziamento del servizio Metromare”dello Stretto, in maniera duratura e continuativa, lungo l’intero arco della giornata, unico strumento credibile di 'integrazione' tra le aree urbane metropolitane di Messina e Reggio Calabria".

Infine, si chiede "a tutte le forze sociali, sindacali, politiche attive sul territorio di far fronte comune contro questa decisione irricevibile da parte delle Ferrovie dello Stato, per difendere i nostri diritti di cittadini italiani, per chiedere un servizio di trasporto pubblico efficace, adeguato alle esigenze di mobilità da e per il Continente".

"Non ci rassegneremo - affermano gli organizzatori della manifestazione - a vedere la Sicilia privata dei necessari collegamenti e rigettiamo il ruolo che ha reso la Regione passiva spettatrice di decisioni che la vedono privata di diritti irrinunciabili per tutti i cittadini residenti nella nostra Isola".

La decisione, assunta ad inizio di febbraio da Ferrovie dello Stato, di sopprimere definitivamente, dal prossimo mese di giugno, tutti i treni che collegano la Sicilia al Continente, lasciando superstiti solo due collegamenti notturni, costituisce un fatto di gravità inaudita, poiché calpesta i diritti costituzionali di mobilità e di continuità territoriale della comunità siciliana, che si vedrebbe preclusa la possibilità di giungere sul territorio continentale con la stessa frequenza e le stesse condizioni di accessibilità al servizio di trasporto che vengono assicurate a tutti i cittadini italiani.

Per l’area dello Stretto e per Messina, a questo scenario si aggiungeranno ripercussioni sociali ed economiche profondissime: si perderà una nave del servizio pubblico e si ridurrà l’indotto lavorativo nel servizio di trasporto navale e ferroviario, mettendo innegabilmente a rischio il posto di lavoro di 100 lavoratori. Scelte che sono coperte da ipocrite ipotesi di “razionalizzazione” del sistema di trasporto, che – laddove non supportate da concreti investimenti finanziari ed infrastrutturali – restano vane parole, specchietto per le allodole di scelte che concretizzano inesorabilmente il grande disegno di Ferrovie dello Stato, che da anni persegue l’obiettivo di “dismettere lo Stretto”, abbandonando al proprio destino sia i cittadini siciliani che i lavoratori impiegati nell’indotto.

I dati parlano chiaro: i tagli drastici e ingiustificabili previsti ed operati da Ferrovie dello Stato a danno dei servizi di continuità territoriale equivalgono a scavare un fossato sempre più profondo tra la Sicilia ed il resto del Paese. Né, d’altro canto, si può accettare che i soli 30 milioni di euro promessi per il servizio di “Metromare” dello Stretto (ma ancora non stanziati) siano sufficienti ad assicurare che i tutti i viaggiatori siciliani possano adeguatamente raggiungere la Calabria in tempi certi ed a tutte le ore del giorno.

Contro questo disegno, volto a relegare Messina e la Sicilia ad un ruolo marginale, di periferia dell’impero, mentre a parole si intende da anni rilanciare “l’area integrata dello Stretto” ed altrove, nel Paese, si investono miliardi di euro per raddoppiare linee, rafforzare collegamenti, diffondere l’alta velocità, i messinesi ed i cittadini siciliani tutti si mobiliteranno sabato prossimo in difesa dei loro diritti e della continuità territoriale che deve essere uguale per tutti gli italiani.

"Abbiamo proposto un appello alla città - concludono gli organizzatori - che vi invitiamo a leggere, sottoscrivere e diffondere. A chi non vuol vedere calpestati i propri diritti. A chi crede che a Messina ed in Sicilia un futuro diverso sia possibile. A chi non si rassegna alle decisioni decise da altri e altrove. Siate tanti! Mobilitazione a difesa dei nostri diritti!". 

Anche sulla sponda calabra dello Stretto si prepara la discesa in campo contro i paventanti tagli dei treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia. A Villa San Giovanni è il centro sociale “Nuvola Rossa” a intervenire sulla questione, annunciando un’assemblea pubblica presso la propria sede "per approfondire le ragioni di questa protesta e promuovere la partecipazione alla manifestazione messinese". Un tavolo discussione che si terrà domani, 11 febbraio, a partire dalle 18 e che vedrà pure la partecipazione di rappresentanti dei marittimi dell’Orsa Sicilia e i portuali del Sul di Gioia Tauro.

"La storia del nostro territorio è legata indissolubilmente a quella siciliana, e non possiamo pensare che quello che sta succedendo non ci riguardi", premettono i membri di Nuvola Rossa nel comunicare l’intenzione di prendere parte alla mobilitazione popolare che si terrà a Messina il 14 febbraio.

"Non sono bastate – aggiungono gli attivisti del Nuvola Rossa – le rassicurazioni del Ministro Lupi per placare gli animi rispetto a quelli che sembrano tagli dettati solo da motivi ragionieristici e non da un’ottimizzazione del servizio, e infatti il rischio di vedere la Sicilia esclusa dal collegamento su rotaia non è così infondato come si vorrebbe far credere".

Il sodalizio villese, responsabilmente, avvisa che la problematica non tocca soltanto i cittadini della Sicilia: "Questo non è solo un problema dei siciliani: l’area dello Stretto e il comprensorio reggino si trasformerebbero da zone di transito a periferie marginali, e nulla vieterebbe di fermare i treni a lunga percorrenza ancor più a nord, abolendo tratte che potrebbero diventare economicamente svantaggiose per quelle Ferrovie dello Stato sempre più azienda di stampo privato".


Contestualmente alla mobilitazione di sabato 14 febbraio, tutti i lavoratori marittimi siciliani e calabresi, nonchè tutti i cittadini delle due città dello Stretto, sciopereranno per dire al Governo "che anche noi facciamo parte di questa nazione chiamata Italia".

E per imprimere bene nella memoria questo concetto è stata creata anche una Pagina Facebook hashtag ‪#‎Ilferribottenonsitocca‬



Antonella Di Pietro





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