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INSABBIATO IL CASO TREMESTIERI?

Porto di Tremestieri: il sindaco Renato Accorinti chiede al governo i poteri speciali. Mentre Saro Visicaro chiede al primo cittadino di Messina di usare i suoi poteri di sindaco per far luce sull'ennesimo insabbiamento dell'approdo.



Sul vocabolario Treccani, il termine insabbiaménto (der. di insabbiare) significa "L’opera, il fatto di insabbiare, di insabbiarsi, nelle varie accezioni del verbo: insabbiamento degli innesti, o di un porto; e, in senso figurato, l’insabbiamento (occultamento) di una pratica, di un provvedimento, di una proposta di legge, di un procedimento d’accusa, di uno scandalo pubblico". Alla luce di alcune considerazioni fatte qui di seguito da Saro Visicaro del Comitato La Nostra Città e da una inchiesta giornalistica condotta a novembre 2014 da Michele Schinella nel suo sito, potremmo, dunque, dire che il Porto di Tremestieri stia diventando di fatto un insabbiamento scandaloso. 

Lo scorso 23 febbraio, il sindaco di Messina, Renato Accorinti, e l'assessore alle Risorse del Mare, Sebastiano Pino, invocavano l'accertamento delle responsabilità sull'ennesimo insabbiamento del Porto di Tremestieri che ha causato una situazione di emergenza nella città dello Stretto invasa dal passaggio dei Tir. "Le invocazioni non risolvono i problemi", è stato il commento di Saro Visicaro del Comitato La Nostra Città. 

''L'ennesima chiusura degli scivoli del porto di Tremestieri, in seguito alle forti sciroccate dei giorni scorsi, non può essere considerato un evento ineluttabile,  - spiegavano in una nota congiunta il sindaco Accorinti e l'assessore Pino - ma stavolta deve essere l'occasione per capire se errori progettuali, e successivamente di gestione, non abbiano contribuito ad aumentare le difficoltà che oggi appaiono insormontabili. Nel confermare come sia prioritario per questa Amministrazione trovare soluzioni che liberino Messina dalla servitù dei Tir, non possiamo continuamente rincorrere le emergenze, diciamo basta all'improvvisazione, i messinesi sono parte lesa e ci siamo davvero stancati di assistere a continue inagibilità del porto nato per liberare la Città dai tir". 

"A questo punto - proseguiva il sindaco di Messina - reputo improcrastinabile affidare ad una Autorità scientifica indipendente una perizia sulle dinamiche dell'insabbiamento continuo e sui possibili rimedi che in tempi brevi possano garantire l'operatività dei due scivoli. È necessario inoltre pianificare una manutenzione ordinaria dei fondali, senza aspettare le mareggiate, purtroppo ricorrenti, e senza dovere attendere i tempi lunghi delle autorizzazioni". 

Nella nota si legge ancora che Accorinti ha intenzione di richiedere all'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Maurizio Croce, un tavolo urgente con tutte le parti interessate, compresa Italia Sicura, per accelerare al massimo le procedure per l'avvio dei lavori del nuovo porto, per il quale ritiene indispensabile il conferimento da parte del governo dei poteri speciali.

E sui poteri speciali richiesti dal primo cittadino di Messina interviene Saro Visicaro del Comitato La Nostra Città dicendo: "In effetti, poteri speciali il sindaco ne avrebbe già tantissimi. Basterebbe, per esempio, affidare la gestione e la manutenzione dell'approdo a persone competenti. Potrebbe esercitare la propria funzione in ambito di Autorità portuale con coraggio e determinazione. Potrebbe mettere ordine nelle ordinanze sul transito dei tir. Potrebbe riscuotere direttamente l'ecopass. Cose che noi del Comitato La Nostra Città chiediamo da due anni e che non fa".

In tal senso Visicaro si chiede: "Com'è finita con la nostra richiesta di ricorso al Tar del Lazio per il provvedimento contro la libera concorrenza e l'alterazione del mercato? Anche per quello ha bisogno di poteri particolari?"

Mentre sul porto di Tremestieri, Saro Visicaro denuncia che, solo dopo oltre quattordici anni di inascoltati ammonimenti e denunzie del Comitato La Nostra Città e di qualche coraggiosa inchiesta giornalistica, oggi si scopre la “necessità di capire”

"Sembra che adesso l’approdo di Tremestieri sia improvvisamente rimasto orfano oltre che di padri naturali anche di genitori anagrafici. - afferma Visicaro - Tutti, parrebbe, abbiano improvvisamente scoperto la necessità di 'capire se vi siano stati errori progettuali e di gestione'. Informiamo i distratti che esiste ampia documentazione e carte sufficienti per definire responsabilità per quanto riguarda la scelta del progetto, l’affidamento dei lavori e la conduzione degli stessi sino al 2008. 

Dopo il 2008  - prosegue Visicaro - le responsabilità sono altrettanto chiare e riguardano la gestione tecnica dell’Autorità Portuale nella conduzione dei lavori per l’allungamento del molo di 'protezione' che con la realizzazione di quel 'gancio' finale ha ottenuto lo scopo scellerato di ritenzione, all’interno dell’area portuale, di tutta la sabbia che le correnti spingono all’interno.

Il Comitato La Nostra Città  - precisa Visicaro - già il 18 marzo 2014 aveva inviato un telegramma al sindaco e al prefetto di Messina ribadendo 'l’urgenza più volte espressa di un intervento risolutivo  a svelare e risolvere l’imbroglio dell’approdo di Tremestieri'. Dai due palazzi non arrivò uno straccio di riscontro. Allora come tante altre volte. Anzi si preferì continuare a sperperare soldi pubblici con il giochino della sabbia prelevata e sparsa a poche decine di metri dall’approdo.

Quindi - conclude Saro Visicaro - per accertare le responsabilità non è necessario affidare perizie e incarichi per sprecare ancora tempo e soldi. Basta, se veramente si vuole risolvere i problemi, esercitare le funzioni che la legge delega ai sindaci e agli amministratori pubblici per ricondurre la scandalosa vicenda dell’approdo di Tremestieri a soluzione. Esistono documenti, denunzie, proposte che abbondantemente possono fare agire il sindaco e gli assessori competenti per la gestione trasparente e adeguata della vicenda approdi e del traghettamento. Il Comitato La Nostra Città lo chiede a quest'amministrazione da due anni. Dovrebbe essere il sindaco Accorinti a farlo direttamente come sua prerogativa. Dovrebbe farlo anche dentro l'Autorità dando corpo e sostanza alle proprie funzioni e prerogative. Dovrebbe immediatamente esautorare l'ing. Francesco Di Sarcina da responsabile del procedimento per il nuovo porto. Solo così si diventa credibili". 

In un articolo di Lucio D'Amico leggiamo: "Il segretario generale dell’Autorità portuale Francesco Di Sarcina è entrato nel merito tecnico delle questioni ma non ha potuto dare la risposta che la città attende e cioè la soluzione definitiva al problema. Per ogni dragaggio c’è una gara d’appalto da espletare, i tempi s’allungano, e se le mareggiate sono particolarmente forti, gli approdi chiudono per settimane, anzi per mesi. E con i Tir che continuano a invadere il centro cittadino, ci sono anche i lavoratori del Terminal Tremestieri in vero e propria dramma, a rischio licenziamento e senza garanzie occupazionali in vista del nuovo bando per la gestione del porto". 

L'affair Tremestieri continua...


Antonella Di Pietro



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