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CENTO SICILIE: DAL MUSICAL INEDITO DI PIRANDELLO ALL'OMAGGIO A CONSOLO

Le “Centosicilie” di bufaliniana memoria sono state al centro della rassegna culturale omonima promossa al Monte di Pietà di Messina e curata da Milena Romeo, da anni impegnata nel campo della promozione culturale e della valorizzazione delle eccellenze siciliane con “Cara beltà” e l’ass “Antonello da Messina”: ricordiamo le recenti “Conversazioni in Sicilia” a Castelmola di questa estate che hanno permesso di incontrare grandi nomi del mondo culturale, giornalistico, letterario messinese e siciliano.



Sta avendo grande eco nella stampa l’analisi del musical inedito di Luigi Pirandello, scoperto nel fondo dell’agente letterario Torre-Gherson, dal titolo "C’est ainsi-Just like that" (Proprio così, la cui prima versione è in francese), che doveva andare in scena a Broadway in forma di commedia musicale e diventare anche un film. Durante “Centosicilie”, l’italianista della Lumsa Lia Fava Guzzetta e lo studioso di storica del cinema Nino Genovese hanno messo in risalto il rapporto complesso tra Pirandello e il cinema e i caratteri peculiari dell’opera pirandelliana, ambientata a Palm Beach, che presenta giochi di ruolo, scenografie caleidoscopiche, dimensioni  oniriche, luoghi esotici. La speranza è che un teatro siciliano o la stessa Regione, superando gli ostacoli dovuti ai diritti letterari, possano realizzare il progetto di messa in scena dello straordinario musical, che è stato attenzionato da Tgr-Sicilia, “Avvenire”, dal Sistina e dal Teatro di Trieste, e che è al centro di un’approfondita analisi storico-letteraria da parte di un comitato scientifico coordinato dal docente messinese Enzo Orioles dell’Università di Udine. 


Tra gli eventi inseriti nella rassegna, anche un omaggio al grande fotografo cugino di Tomasi di Lampedusa Filippo Cianciafara, al poeta di Galati Mamertino Nino Ferraù e allo scrittore Vincenzo Consolo, con un incontro di grande intensità curato dal giornalista e studioso peloritano Sergio Palumbo, che, durante la conferenza dialogata con i giornalisti Giuseppe Ruggeri e Elisabetta Reale, e intervallata dalle letture di Gianni Di Giacomo e Elena Grasso, ha mostrato alcune rare videointerviste in cui l’autore de "Il sorriso dell’Ignoto marinaio" analizza temi quali la mafia, la magia dello Stretto, la Sicilitudine, l’impegno civile, l’amore per Antonello da Messina. E’ stata presentato anche il “Quaderno” promosso dall’associazione culturale “Antonello da Messina”, con sede a Roma e Messina, dedicato allo scrittore, che contiene scritti editi e inediti che delineano gli aspetti più rilevanti della poetica e dell’opera consoliana. un albo illustrato che può essere richiesto direttamente al presidente Gioachino Toldonato (antonellodamessina@teletut.it).


In appendice alla rassegna (che ha visto diversi momenti dedicati allo Stretto, al turismo culturale, all’editoria siciliana, alle nuove start-up dei giovani creativi messinesi, al giornalista palermitano Francesco Foresta fondatore di I love Sicilia, al romanzo di Rina Pandolfo ambientato nella Messina di Antonello), al Monte di Pietà si è svolta l’originale mostra curata dalla giovane Laura Mauro “Segni e sogni, pittori post-simbolisti”, che ha permesso al pubblico di scoprire l’arte fantasiosa, creativa, surreale, magrittiana e giocosa di Giorgio Torre, Salvatore Celi, Giuseppe Siracusa e Marco Rizzo, giovani artisti del nostro territorio che vanno valorizzati nella loro scia di pittori di ricerca. 


Sergio Di Giacomo



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