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PATTO ZONA FALCATA: DALLA FALCE AL MARTELLO!!!

A Messina, mentre si stipula il “Patto per la Falce”, scontro istituzionale tra il Sindaco e il Rettore.


Pietro Navarra e Renato Accorinti

Quando abbiamo letto di questo “Patto per la Falce” non abbbiamo potuto fare a meno di associarlo al Martello, poichè insieme hanno sempre rappresentato il simbolo politico del movimento operaio e del Partito Comunista. Invece, questo "patto" riguarda il recupero della Zona Falcata di Messina e nulla ha in "comune" con la Sinistra ma prende il nome dall'originario nome della Città dello Stretto, ovvero Zancle (Falce) che richiama proprio la forma del braccio che caratterizza il Porto di Messina. 

Tuttavia, in questa vicenda il martello, seppur sotto metafora, vi è entrato ed è stato quello che l'Università di Messina ha "lanciato" nei confronti dell'Amministrazione Accorinti. Ma facciamo un passo indietro.

Dopo "dieci giorni di intensa attività di collaborazione" tra l'Amministrazione del Comune di Messina e l'Autorità Portuale, lo scorso lunedì 8 febbraio è stato sottoscritto il “Patto per la Falce”, redatto ai sensi dell’art. 2 del documento e approvato dalla Giunta Municipale venerdì scorso.

Secondo quanto concordato, le due Istituzioni, col supporto del Tavolo Tecnico Interistituzionale, definiranno congiuntamente indici, standards e norme di attuazione del PIO (Piano d’Inquadramento Operativo) che costituirà fondamento e parte integrante del rapporto ambientale per la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) del Piano Regolatore del Porto che prevede: interventi effettuati in piena armonia con l’assetto urbanistico della città; fruizione pubblica delle aree da recuperare nella Zona Falcata (la “FAL2” e la “FAL3”); bonifica e destinazione dell'area a Parco Urbano Naturalistico e Storico, con funzioni di attrazione turistica e fruibilità diretta per i cittadini messinesi e accessibilità alla spiaggia della Lanterna del Montorsoli, un gioiello risalente al 1547. 


Nello specifico, nella Real Cittadella spagnola è prevista la realizzazione di spazi espositivi con attività culturali, ristorazione e commercio e di un Centro Congressi che potrà ospitare sia i convegni organizzati dall’Università di Messina e dai centri di ricerca, sia quelli organizzati da varie associazioni di cittadini e da altre realtà produttive. Messina e i suoi cittadini potranno così riappropriarsi della parte più bistrattata della città, quella Zona Falcata che diverrà finalmente vivibile ma anche luogo di attrazione per i turisti a beneficio del suo sviluppo economico.


I firmatari del “Patto per la Falce” sono il Sindaco Renato Accorinti ed il Presidente dell’Autorità Portuale di Messina, Antonino De Simone. Presente anche il Presidente della Regione, Rosario Crocetta. La location scelta Palazzo Zanca, sede del Municipio. E qui nasce la commedia degli equivoci. Perchè, in un primo momento, il luogo avrebbe dovuto essere la Sala Senato dell’Università di Messina, così come da comunicato pubblicato dall'ufficio stampa dell'Ateneo dove si legge "Si tratta del primo atto previsto dal documento programmatico che era stato siglato a Palermo nei giorni scorsi. Il “Patto per la Falce” prevede, tra l’altro, l’istituzione di un tavolo tecnico presso l’Università degli Studi di Messina, cui è affidato il coordinamento delle varie azioni"

Ma, come ben sappiamo, il luogo scelto è stato un altro e questo ha provocato un moto di stizza nel Rettore Pietro Navarra che ha rifiutato d'incontrare il Sindaco Renato Accorinti, recatosi da lui dopo ave apposto la sua firma nel Patto.

Ed ecco che la falce si unisce al martello, ma non per formare il simbolo comunista come avevamo pensato inizialmente, assolutamente no, in questo caso il martello è quello che qualcuno vorrebbe "dare in testa a chi non mi va", come cantava Rita Pavone. Naturalmente questa è una boutade solo per nascondere l'amarezza dell'ennesimo scontro istituzionale che vede coinvolto il Sindaco di Messina, dopo quello col Prefetto Stefano Trotta e ora con il Rettore Pietro Navarra che in una nota stigmatizza il comportamento del primo cittadino e spiega le sue motivazioni.

“In accoglimento di una richiesta avanzata dall’Assessore Regionale Maurizio Croce e confermata da una comunicazione del Presidente dell’Autorità Portuale Antonino De Simone, nella tarda mattinata di oggi, l’Università aveva provveduto a fissare per le 15:30 presso la sala del Senato Accademico l’incontro per la firma del primo atto propedeutico al Patto per la Falce. Anche il Sindaco era stato preavvertito della riunione e aveva dato la sua disponibilità, a meno che non fosse stato impegnato fuori sede. La riunione era stata programmata nel rispetto dell’art. 4 dell’accordo di programma che prevede al comma 1: ‘Tra i soggetti sottoscrittori del presente accordo, è istituito un tavolo tecnico presso l’Università degli Studi di Messina, cui compete il coordinamento d’intesa con il Comune e l’Autorità Portuale di Messina, con il precipuo compito di sostenere e promuovere l’attuazione del PRP con riferimento alle zone individuate come FAL2 e FAL3’. Così come previsto dall’articolo 2 del Patto, entro 10 giorni dalla sottoscrizione del documento, il Comune di Messina e Autorità Portuale dovevano definire congiuntamente i parametri urbanistici del Piano d’Inquadramento Operativo della zona denominata FAL3 del PRP. Non vi è dubbio che anche questo atto rientri pienamente nell’ambito delle attività previste dal Patto per la Falce e, pertanto, nelle competenze del tavolo tecnico di cui all’art 4. Intorno alle 15:15 abbiamo appreso dal suo Ufficio di Gabinetto che il Sindaco aveva deciso di trasferire la sede della riunione a Palazzo Zanca. Tale scelta risultava in palese contrasto con quanto previsto dal Patto per la Falce, dal Sindaco stesso sottoscritto. Nel pieno rispetto delle regole e degli accordi siglati, si è ritenuto pertanto di non condividere una richiesta apparsa del tutto immotivata o riconducibile esclusivamente a un’esigenza di visibilità, forse ritenuta necessaria per compensare l’evidente carenza di progettualità e le palesi difficoltà incontrate nell’azione politico-amministrativa. Mi rendo conto, tuttavia, che il supremo interesse della Città per la riqualificazione della zona Falcata è un obiettivo primario da tutelare, nonostante lo scarso senso istituzionale e l’insufficiente attenzione al rispetto delle regole dimostrati da qualcuno degli interlocutori. Pertanto, l’Università non farà mancare il suo convinto supporto a che tutti i passaggi ricompresi nel Patto per la Falce vengano compiuti nei tempi e secondo le modalità previsti, così da affermare un ruolo che sin dall’inizio è risultato determinante per sbloccare un’impasse protrattasi per decenni”.

Pronta la replica del Sindaco Renato Accorinti che in una nota scrive: "Assolutamente fuori contesto le affermazioni del Rettore, così come molto grave la decisione di non ricevere il Sindaco della città che insieme ad altre autorità si era recato dal Rettore per condividere l'accordo sottoscritto con l'Autorità Portuale. Oggi abbiamo firmato nel luogo di massima rappresentanza democratica, l'Aula del Consiglio Comunale, alla presenza del Presidente della Regione, di componenti del Governo e della deputazione regionale, della Presidenza del Consiglio e dei Consiglieri comunali, un documento che sancisce finalmente l'avvio di un percorso che porterà, con l'impegno di tutti, alla riqualificazione dell'area di maggior pregio del nostro territorio. Lo abbiamo fatto nel pieno rispetto del Patto sottoscritto lo scorso 26 gennaio a Palermo, secondo le prerogative assegnate al Comune ed all'Autorità portuale. Le considerazioni riportate nel comunicato del Rettore quindi non risultano assolutamente pertinenti. Preciso inoltre che non risponde al vero che vi fossero stati accordi con questa Amministrazione per spostare la sede della firma al di fuori dal Palazzo Comunale. Quanto alle affermazioni certamente inopportune, che vanno ben oltre il mancato rispetto istituzionale, ricordiamo al Rettore che la nostra capacità amministrativa, se ne faccia una ragione, la valuteranno i cittadini, si impegni lui a guidare al meglio il nostro Ateneo nell'interesse delle nostre giovani generazioni".

Come abbiamo letto, i toni tra i due non sono stati proprio amichevoli, anzi possiamo dire che celano dei dissidi interni che vanno ben oltre il fatto accaduto di recente. E tutto questo, di certo, non giova alla Città di Messina che, oltre al lodevole progetto di recupero della Zona Falcata, avrebbe bisogno di una "remise en forme" totale che va dal centro alle periferie e dalle spiagge ai parchi cittadini abbandonati all'incuria. 


Antonella Di Pietro


Per vedere il reportage fotografico di Marco Crupi sulla Zona Falcata andare a questo link:



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