Giancarlo Capozzoli e il fotografo Gerald Bruneau nel loro libro affrontano il tema della cultura in carcere, nello specifico il teatro. Alzando il sipario e accendendo l'occhio di bue sulla realtà carceraria ci consegnano, attraverso scritti e immagini, sia gli aspetti più crudi del carcere e la fragilità delle persone detenute, che la loro irriducibile dignità.
Dopo un primo libro, raccolta di racconti riflessioni e rivendicazioni di diritti di questa parte di mondo dimenticata e di interviste a Manconi, Palma, Anastasia e altri autorevoli esponenti del mondo politico anche, pubblicati sul suo blog su Huffington post, nello scorso aprile è uscito un secondo volume sul carcere, “Signora libertà. Signorina fantasia. Un racconto dal carcere” pubblicato ancora da Universitalia, piccola casa editrice legata all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, e raccoglie i contributi dell'autore Giancarlo Capozzoli e di alcuni massimi esponenti del settore: il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, Erri De Luca, alcuni docenti di Tor Vergata, giornalisti della stampa estera con cui l’autore collabora.
“Signora libertà. Signorina fantasia. Un racconto dal carcere” è inoltre una raccolta delle foto realizzate durante alcuni di questi progetti da uno dei massimi fotoreporter internazionali, Gerald Bruneau corrispondente della stampa estera a Roma, e dall’autore stesso e da alcuni suoi collaboratori.
Leggi anche Quello che ho imparato lavorando in carcere di Giancarlo Capozzoli
http://www.huffingtonpost.it/giancarlo-capozzoli/quello-che-ho-imparato-lavorando-in-carcere_b_8121420.html
